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17 Sep
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APPROFONDIMENTO: L'IMPORTANZA DI PROTEGGERE IL PROPRIO IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA FULMINI E SOVRATENSIONI

set 17, 2012
Ogni anno cadono in Italia un milione e mezzo di fulmini. Il 2002 è stato l’anno record con due milioni e mezzo di saette. I fulmini costituiscono un pericolo sia per l’uomo he per gli impianti fotovoltaici, soprattutto d’estate per l’incontro di aria fredda/calda, concausa dei temporali.

Gli impianti fotovoltaici sono in tutto dislocati all’esterno di costruzioni o in spazi aperti su terreno. Essi risultano essere particolarmente sensibili alle scariche atmosferiche sia di tipo diretto (struttura colpita da un fulmine) che di tipo indiretto (caduta di un fulmine in prossimità della struttura). In particolare, la fulminazione indiretta è in grado di generare campi elettromagnetici e tensioni indotte pericolose.
Se una scarica atmosferica colpisce direttamente un impianto fotovoltaico, oppure una parte di quest’ultimo è attraversata dalla corrente di fulmine, gli effetti possono essere devastanti: moduli fotovoltaici e dispositivi elettronici fuori uso, cavi da sostituire, componenti e collegamenti da verificare.
In qualche caso, i cavi di energia, così come i conduttori di terra di una certa sezione, potrebbero essere attraversati dalla corrente di fulmine, veicolando quindi quest’ultima all’interno di edifici e strutture e contribuendo così a provocare situazioni di pericolo per persone e cose.
Per quanto riguarda la protezione contro i fulmini, è attualmente in vigore la normativa CEI 62305-1/4. Quest’ultima, a differenza di quella precedente, impone di considerare il rischio dovuto alle scariche atmosferiche nei suoi vari aspetti.

La fulminazione diretta su un impianto fotovoltaico non è un evento frequente, tuttavia vi sono due fattori che contribuiscono ad aumentare la possibilità che una scarica atmosferica si abbatta su di esso: realizzazioni di grande potenza, e quindi grande area; in genere queste sono collocate su terreno o su edifici bassi, ma l’area di raccolta dei fulmini è comunque notevole e all’incirca pari all’estensione dell’impianto; realizzazioni su edifici di altezza elevata.
Applicando il criterio contenuto nella norma CEI EN 62305-2, la frequenza di fulminazione potrebbe essere tale da far ritenere che, nel corso della vita dell’impianto, una o più scariche possano abbattersi su di esso.
Infine, gli impianti fotovoltaici devono essere dotati, sulla parte in corrente continua, di opportuni dispositivi di soppressione delle sovratensioni (SPD), in grado di intervenire a fronte di impulsi di forte intensità causati dalle sovratensioni indotte.

Gli SPD servono soprattutto a proteggere le apparecchiature elettroniche, in primo luogo rappresentate dagli inverter. Una coppia di SPD deve essere utilizzata anche sul lato in corrente alternata dei convertitori.